| Karima, la Proposta più bella a piedi nudi sul palco (La Nazione - 16.02.2009)
febbraio 18th, 2009
- LA RAGAZZINA CHE HA CONQUISTATO BACHARACH -
(di Marco Mangiarotti)
BRAVISSIMA, lo è da quando cantava per Mike Bongiorno. Brava, tanto brava, sì, lo è tutt’ora, alla vigilia del suo primo Sanremo. Sezione Proposte. Karima Ammar, 24 anni da compiere, mamma livornese, padre algerino, ci arriva dopo anni di festival jazz, una borsa di studio triennale per il Berklee College of Music di Boston (ma non aveva i soldi per mantenersi). Tributi a Ray Charles, Steve Wonder, Mimmo Modugno, con ensamble di jazzisti e archi. A Burt Bacharach, che l’accompagnerà al pianoforte sul palco del teatro Ariston. In mezzo, l’esperienza di Amici, un trionfo sfiorato dopo mesi di vocalità vertiginosa e nuda, nell’elastico starniante fra i pop italiano e il soul, l’r'n’b’ che ha sempre frequentato. Con gli standard s’intende.
Così, dopo averla pesata per mesi nello studio, le sfide all’impronto, i live con orchestra e diretta tv (sotto voto e televoto) ho deciso che è la voce più interessante degli ultimi anni in Italia. Comunque vada, la mia preferita a Sanremo. Come in ogni ora, il pezzo che porta al Festival, scritto con Piero Frassi (il pianista del suo trio jazz), ma arrangiato e prodotto da Bacharach, ne è la calmorosa riprova. Una torch song contemporanea, da sophisticated lady, ma modulata di pancia, con il controllo assoluto della spinta e del timbro, i colori dell’anima. La passione del cuore.
Burt la voleva alla Dionne Warwick, non è stato un problema. Anche se è nel duetto con Mario Biondi, registrato per il mini album di esordio, che ritorna in sè. “Io la canto in italiano - racconta - perchè non mi sentivo sicura, Mario in inglese. Ci siamo incontrati al Summer Festival di Lucca, aprivo il concerto con il trio e lui è passato in camerino. Cosa conosci del mio repertorio? Close to you, naturalmente di Burt. Lui: allora sali! L’ha fatta a ballad e mi sono un pò spaventata, la mia versione era più mossa. Abbiamo duettato anche in Walk on by… E’ venuto benissimo”.
Mimmo D’Alessandro, che porta con il socio Adolfo Galli in Italia le più grandi popstar internazionali ed ha prodotto Giorgia, rivela: “Quando Bacharach l’ha sentita mi ha detto: potrebbe funzionare anche negli Usa. Del resto, si è innamorato di lei al primo ascolto”. Karima version: “Sono andata al suo concerto a Firenze. Ero emozionatissima perchè io lo canto da sempre: Alfie, Say a Little Prayer, sai lo vuole la gente. Canzoni meno conosciute. L’ho incontrato invece a Roma: ero incantata dalla sua voce, mi sentivo come una bambina che vede Babbo Natale. Quando sono andata via, ero di spalle e aspettavo il taxi. Lui mi ha dato una pacca sulla spalla e un “ci vediamo presto”. Sanremo, l’album e Burt, in tre mesi ho realizzato tre sogni”.
Nell’album Enzo Avitabile firma Come le foglie d’autunno e Ho bisogno di me, Bacharach Un domani per noi due (”ho adattato il testo con un’amica, Michela Lombardi”). Un arcobaleno di armonici, colori, saliscendi, vertigini e selvatico talento. Quello che si annusa nei testi, ruspanti e diretti, da limare nei prossimi anni in bottega. Autobiografici e divertenti.
“So di essere ancora acerba, ma preferisco essere vera. Questo album è il frutto di attese, pianti, litigi, perchè mi tenevano ferma ed io sono un cavallo che scalpita. Volevo fare. Adesso sorrido”. L’ultimo pensiero è per Mimmo: “Lui è un pò il mio papà, un fratello, il produttore. Ha diverse facce. E io gli devo tanto”.
L’aspettiamo a piedi nudi sul palco.
P.S: Grazie al blog ufficiale
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